5 documentari sul running
🎥 Tutti gratis. Content diet per la mia settimana di riposo dallo sport.
Buongiorno e buona domenica a tutte e tutti!
Settimana stanca, di cui parliamo tra pochissimo. Impossibile, però, non cominciare dalla corsa.
🇯🇵🇯🇵 Domenica 3 marzo c’è stata la Maratona di Tokyo prima Major del 2024, un evento che su questa newsletter era stato annunciato con trepidazione, anche in vista dei possibili, pesanti risvolti dei risultati finali sulle partecipazioni alle Olimpiadi di Parigi.
Siamo in pieno periodo di qualificazione e le federazioni stanno compilando pian piano le proprie liste (l’Italia, intanto, ha uno dei suoi due corridori).
I risultati finali ci dicono qualcosa di molto interessante sull’immediato futuro: la partecipazione di Eliud Kipchoge non è scontata. Il re ha abdicato, di nuovo. Dopo ventuno kilometri a un passo da record mondiale, Kipchoge ha corso la seconda metà di gara di molto sotto tono. Chiude decimo.
Davanti a lui passano ben quattro atleti keniani.
Vince Benson Kipruto: che aggiunge al suo palmares la terza vittoria in una Major (dopo Boston e Chicago), e con un tempo di 2.02.16 si regala Personal Best e un Course Record strappato proprio a Kipchoge.
Riposare stanca
L’ultima settimana me la sono presa di riposo.
A pensarci, è dall’8 di gennaio che non mi fermo neanche un giorno. Letteralmente, neanche uno. O forse uno sì: ma solo uno. Comunque, un po’ pochino.
Per quanto il mio corpo non abbia avuto particolari problemi a gestire lo sforzo richiesto dalle tante attività diverse che ho praticato - ne ho parlato diffusamente in varie puntate dello scorso mese che linko, ormai lo sapete, in fondo all’uscita di oggi - nell’ultima settimana ho avvertito i primi scricchiolii di una macchina che credevo non dirò perfetta, ma in via di perfezionamento.
Terapia d’urto: limitare per una settimana la pratica sportiva e dedicarsi al riposo. Un po’ come se dovessi ripulire la cache del mio sistema: detta così sembra una di quelle cose da cercare sui blog di Salvatore Aranzulla. In realtà, non è nulla di (almeno apparentemente) complesso.
Come sa chi mi segue da un po’, ho cominciato a dare al riposo la massima importanza: riposare è un lavoro a tutti gli effetti, e parte consistente del lavoro è sforzarsi a combattere la tentazione ad anticipare il ritorno ad allenarsi. Una fatica tremenda.
Per celebrare questa settimana di calma piatta sul cardiofrequenzimetro delle attività sportive a cui mi sono dedicato, vi porto con me in una lista di cinque corti-medio-lungometraggi sulla corsa.
Li trovate tutti su YouTube: gratuiti, accessibili, sottotitolati, di lunghezza variabile. Comodamente a vostra disposizione per ammazzare dai 20 minuti all’ora.
The Why - Billy Yang
Make friends with pain and you’ll never be alone.
Il racconto della Leadville 100, una delle ultramaratone più iconiche al mondo.
Alla ricerca del perché, per provare che IL perché non esiste. Esistono cento, mille perché, ognunə ha il suo. Esiste l’idea di correre 160 kilometri come modo per chiudere con il passato, e l’idea che arrivati al traguardo ci sia un futuro che dipende solo ed esclusivamente da noi.
Long Run Home - The Art of Documentary
Voglio ispirare altre persone che hanno l’ambizione di cambiare la propria vita attraverso il running.
Wesley Kiptoo è una promessa del running che, come tantə ragazzə del Kenya, cerca un riscatto e una vita migliore per la sua famiglia attraverso la corsa. Il racconto della sua vita negli Stati Uniti, tra allenamenti, una famiglia e tante possibilità che nel suo Paese sarebbero state difficili da ottenere finisce per riportarlo in un posto specifico: casa.
La vita sportiva di un campione nato per ispirare la propria comunità: perché insieme, attraverso lo sport, si può regalare un futuro migliore al proprio Paese.
Eliud Kipchoge: My Sub 2 Hour Marathon - BBC
Lo vedi a questo link: Eliud Kipchoge: My Sub 2 Hour Marathon (Documentary)
Non mi interessa la fama, mi interessa ispirare
È una storia che conosciamo tutti. Ogni appassionatə di corsa ha visto il video dell’arrivo di Eliud Kipchoge alla 1.59 race del 2019, a Vienna. Il più grande maratoneta della storia aveva l’obiettivo specifico di abbattere il muro delle due ore in maratona - gli scienziati affermavano che il primo essere umano in grado di fare qualcoa di simile sarebbe nato nel 2075.
Per raggiungere l’impresa, paragonata alla scalata all’Everest o alla conquista della Luna, Kipchoge si è affidato a un piano curato nei minimi particolari, dalla scelta del luogo, alla scelta della stagione, fino alla composizione di una squadra di super atleti elite di lunga distanza che lo ha accompagnato sul percorso - tra cui Paul Chelimo e i fratelli Ingebrigsten (Jacob aveva 19 anni all’epoca).
Questo documentario racconta la sfida delle sfide della maratona.
The Barkley Marathons: The Race That Eats Its Young - Gravitas Documentaries
Se devi affrontare una sfida, fa che sia una vera sfida. Non c’è nessuna vera sfida che puoi affrontare senza avere di fronte il fallimento come controparte. Tutti vogliono riuscire. C’è una sorta di dark humor dietro a tutto questo: alcuni fallimenti sono veramente spettacolari. Ma in fondo, si tratta solo di dare alle persone la possibilità di scoprire qualcosa su sé stesse.
Questo documentario racconta la storia di Lazarus Lake e della sua creazione, la Barkley Marathon che si corre ogni anno dal 1986 in Tennessee. Solo il 55% delle edizioni ha visto un vincitore finale (10 in totale all’epoca del documentario).
Il percorso - di circa 100 miglia, con un dislivello positivo intorno ai 16.000 metri - non è tracciato. Non ci sono tracce GPS, nessun cellulare: solo mappe fisiche, un tempo limite di 60 ore e le proprie energie fisiche e mentali.
I checkpoint per assicurarsi che il percorso sia stato compiuto? Libri: da cui strappare la pagina corrispondente del proprio numero di pettorale.
Il costo della gara? 1 dollaro e 60 centesimi (più una targa d’auto autoctona del luogo di provenienza).
Ma ho detto anche troppo.
Trascend - Wesley Korir
La corsa non è il mio obiettivo, la corsa è il mezzo per raggiungere il sogno che voglio realizzare
Un percorso umano che va oltre lo sport.
Durante il suo percorso da atleta di vertice, passato negli Stati Uniti, - una carriera culminata con la vittoria della maratona di Boston nel 2012 - Wesley Korir non nasconde mai la sua voglia di impattare la vita della propria comunità, in Kenya. Pace, stabilità, opportunità per tutte e tutti.
Così, dopo la fine della parabola atletica, Wesley Korir si candida per la costituente di Cherangany: un panorama politico complesso, frammentato, diviso da lotte intestine. Una storia bellissima, in cui l’uomo politico, sociale trascende l’atleta. La corsa è un mezzo che ha portato, porta e porterà anche questo cambiamento.
Questa era la mia breve e super parziale content diet settimanale. Hai qualche suggerimento? Integra questa lista nei commenti con film e serie TV a tema running, ultrarunning, triathlon, sport di endurance.
Link e letture
Ma prima una domanda: sei sicurə di saper legare la tua bici?
Ho ricevuto molti feedback positivi sull’ultima puntata di A cosa penso quando corro?: ne sono molto grato. La cosa di cui sono ancora più felice è il bel dibattito che si è creato (la leggi qui).
Come promesso, qui una puntata in cui parlo di cosa ho fatto in questi mesi (oltre a correre: qui il link).
Fare una newsletter che promuova il proprio business in maniera interessante, portando valore al target di riferimento? È ancora possibile, un esempio è
(qui una bella puntata uscita questa settimana).Intanto, Parigi 2024 sarà la prima Olimpiade della storia con un pari numero di atlete e atleti.
Quello che mi piacerebbe dire sull’industria creativa, ma detto bene da
(lo leggi qui).🏃🏻♂️ Ti è piaciuta A cosa penso quando corro? Come puoi sostenere il progetto
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Risorse super preziose Lorenz: conoscevo qualcosa, ma ho aggiunto comunque alla lista altri. 😎