2024, l'anno della tua prima Maratona
Sette consigli per cominciare a preparare la tua prima Maratona. Sì, hai letto bene: allaccia le scarpe, quest'anno sarà un viaggio incredibile
E così siamo di nuovo in quel periodo: quello in cui ti siedi al tavolo per scrivere la tua lista dei buoni propositi - quelli che statisticamente entro marzo sono disattesi - e nel cercare ispirazione qua e là sei incappatə nella torma di influencer che hanno inserito nella loro lista (infinita, a me servirebbero giornate da 28 ore per finire la metà degli obiettivi) tre paroline magiche: correre una maratona.
Lì, sedutə comodamente sulla sedia della tua scrivania, oppure spiaggiatə sul letto o sul divano, ti accarezza l’idea di vergare il foglio della lista con queste tre parole. Parte il monologo interiore: «un obiettivo sportivo ci vuole»; «anche Lorenzo di A cosa penso quando corro? l’ha corsa, figurati se non ce la faccio io».
Cominci a cercare su Google: correre una maratona, oppure, ancora, quanto tempo ci vuole per correre la prima maratona?
La confusione si fa spazio nel tuo cervello: sarà l’anno giusto? posso farcela? e se poi non ce la facessi?
Insomma, non ti decidi. Te ne stai inerte, così com’eri e rimandi: deciderai domani.
Cercavi un segno del destino che ti confermasse che «sì, nel 2024 devo correre la mia prima maratona»? Eccolo qui: perché ho preparato per te sette consigli su come affrontare la tua prossima grande sfida atletica.
Nulla di tecnico, nulla di scientifico: i blog, i gruppi di runner sono pieni di contenuti molto migliori dei miei su questioni tecniche quali programmazione, gestione del recupero, alimentazione, integrazione, orsetti gommosi come integratori. Tutte cose importantissime, fondamentali e meritevoli di essere trattate con criterio da chi è in grado di parlarne con cognizione.
Cercherò di ispirarti senza paroloni sulla scienza della corsa, e non parlerò di fartlek, di tapering, di VO2max. Solo le buone vecchie emozioni, unite a consigli pratici su come migliorare la propria predisposizione a fare fatica e a combattere per l’obiettivo.
Preparati, stai per partire per un viaggio incredibile alla scoperta di te stessə e di uno sport bellissimo.
In questa puntata:
Sette consigli per cominciare a preparare la tua prima maratona
Raccontami la tua decisione di correre la tua prima gara
1. Parti sempre e comunque dal tuo perché
L’ispirazione a scrivere questo pezzo mi è venuta, prima ancora che dalla voglia di motivare il mio vastissimo pubblico, da un’accurata indagine sulle cose che faccio nella mia vita, regolarmente.
Ci sono cose che devo necessariamente fare per sopravvivere - quanto tempo in più se non si dovesse andare in bagno, per esempio.
Ci sono cose che, pur non essendo strettamente necessarie all’immediata sopravvivenza devo fare perché la pagnotta va portata a casa. Il lavoro, ad esempio: certo, esiste l’opzione di farla finita, tagliare i ponti con la società e andare a vivere in una capanna, mangiando bacche in una foresta - a fresh new start. Non mi fraintendete: ho la fortuna di considerarmi privilegiato abbastanza da poter affermare che almeno quattro giorni su cinque il mio lavoro per me non è un peso.
Infine, ci sono cose che non mi serve fare per sopravvivere, né per portare benefici immediatamente oggettivi alla mia vita. Sono dei di più, diciamo così: anche se è una definizione stretta, parziale e molto relativa.
La corsa su lunga distanza è per me un perfetto esempio di tutto questo. E lo stesso potrebbe dire qualsiasi appassionato di calcio, basket, nuoto, ciclismo, bodybuilding, powerlifting (per dirne alcuni) che prende la pratica del proprio sport in maniera serissima.
Non si va avanti in queste discipline senza che ci sia una solida, irremovibile motivazione. Un perché, in pratica.
1.1 Perché ti serve un perché?
I mesi che separano la tua ultima corsetta per tenerti in forma o smaltire le calorie di troppo delle feste dalla tua prima (o prossima) maratona saranno difficili, fatti di dolori, fatica e sudore - e, lo prometto, tante gioie.
Il perché è il tuo faro, la tua bussola, la luce che ti accende, il fuoco che brucia: la motivazione che ti fa saltare giù dal letto, stringere i denti, allacciare le scarpe ed esclamare «sono ancora qui».
Purtroppo, non sono la persona adatta a fornirti un perché. E no, neanche su YouTube troverai il tuo perché.
Sì, la risposta è scontata, il perché deve venire da dentro di te, e fin qui forse te lo eri immaginato. La buona notizia è che non serve che il perché lo trovi oggi. Oggi allacciati le scarpe ed esci a correre.
Il perché arriverà.
C’è chi corre perché ha qualcuno nel cuore, chi perché vuole mettere sé stesso alla prova, chi perché lo trova un modo interessante ed economico per scoprire nuovi luoghi (nuove città, ad esempio); o ancora, c’è chi corre perché sta bene solo mentre corre - e durante una maratona si corre tanto.
Insomma, ho sentito tanti motivi diversi per cui le persone corrono: non ne ho sentito ancora nessuno sbagliato.
Sul fatto che serva un perché non ti ho convintə? Guarda il video qui sotto.
2. Get the ball rolling
Bene, hai individuato la meta, hai individuato il faro che ti guiderà verso essa.
Ora c’è la parte più difficile: comincia a correre.
Qui il consiglio è semplice: done is better than perfect, cioè cosa fatta è meglio di cosa perfetta. Traduzione della traduzione: inizia!
Non aspettare l’allineamento dei pianeti, non aspettare di avere i soldi per acquistare le scarpe ultimo modello, o i capi tecnici più aerodinamici.
Allaccia le tue vecchie scarpe da ginnastica, metti i vecchi pantaloncini della divisa da calcio, o basket, o pallavolo ed esci a correre.
3. Gradualità
Colleghiamoci un attimo al punto precedente.
Non aspettare di essere nella condizione fisica per correre 30 kilometri senza fermarti. Perché quella condizione la raggiungi solo se sei in grado di correre 25 kilometri senza fermarti, e prima 20, e prima 10: e prima ancora, se sei in grado di correre 10 minuti senza stancarti.
YouTube si è lentamente popolato di video di influencer che raccontano di aver corso la loro prima maratona senza allenamento, magari in un mese scarso di corsette.
Diffida di queste fonti.
Per preparare una maratona ci vuole tempo - almeno tra i quattro e sei mesi.
È un processo che richiede pazienza. Il corpo e lo spirito necessitano di tempo per assorbire il volume di allenamento che gradualmente andrai ad aggiungere, settimana dopo settimana.
Andare da zero a cento fa male al corpo, che non sa adattarsi al cambiamento, e finisce per minare l’intero percorso della preparazione, rendendolo doloro - più che faticoso.
4. Pianifica ed esegui
Per questo serve un piano di allenamento.
L’ideale sarebbe, ovviamente, il supporto di un allenatore, che aggiunga alla lungimiranza e alla sapienza della redazione di una tabella di marcia una bella dose di motivazione e di saggezza nella gestione dei momenti no della preparazione.
Per minimizzare i costi, è possibile trovare ottime tracce di allenamento anche online. Internet è pieno di piani di allenamento da impostare con pochissimo sforzo. Man mano che acquisirai consapevolezza del tuo corpo e degli stimoli dell’allenamento, sarai in grado di giocare con i vari tipi di allenamento.
Tre cose importanti da ricordare sempre sui piani:
Quando c’è scritto “RIPOSO”, tu riposa! Non inventarti allenamenti a caso, non serve.
Come diceva Eisenhower: I piani sono nulla, la pianificazione è tutto.
Aggiungi tappe intermedie che siano stimolanti: andare da zero a maratona con gas a martello può essere difficile. Stabilisci delle tappe intermedie, come ad esempio una mezza maratona un mese prima del tuo grande giorno. Questi obiettivi di mezzo servono a tenere alta la concentrazione, ti motivano e ti aiutano nell’immersione del clima gara.
5. L’ambiente è tutto
Qualche giorno fa su Instagram ho visto questo post di Nick Bare - runner, ironman e imprenditore statunitense che ho inserito nella mia lista di creator stranieri da seguire (che trovate in fondo).
RAW ENTHUSIASM IS CONTAGIOUS ⚡️
Want to crush 2024?
Set your environmental conditions.
People, places, content, behaviors and the energy in our lives influence our actions. Choose wisely.
Go One More.
L’entusiasmo è contagioso: setta le condizioni del tuo ambiente.
Chi e cosa che ti circonda può influenzare i tuoi comportamenti. Avere l’abbigliamento da allenamento in bella vista, sulla sedia della tua stanza può fare la differenza tra un allenamento portato a termine e un allenamento non cominciato.
Un frigo pieno di alimenti sani, e una dispensa vuota di junk food possono aiutarti a tenere la linea per arrivare allo start nelle tue migliori condizioni.
Persone a te care che supportano il tuo percorso possono motivarti ad arrivare fino in fondo.
Elimina il superfluo, circondati di entusiasmo. Love is the fing!
6. Show up
Nella mia esperienza con la corsa ho scoperto che l’allenamento è composto da due parti. Come il più classico dei principi di Pareto, l’influenza di una parte sull’altra è esprimibile in un rapporto 80/20.
La prima parte dell’allenamento è presentarsi all’allenamento (80).
La seconda parte dell’allenamento è l’allenamento vero e proprio (20).
Credimi, non è difficile correre 30 kilometri, non è difficile fare le ripetute. È difficile uscire di casa, fare partire l’orologio e mettersi a correre.
Dopo il primo passo è tutta una discesa.
Presentati sulla linea di partenza, allenamento dopo allenamento: esci fuori quando è freddo, esci fuori quando non hai voglia; fai partire il tapis roulant anche quando è l’ultima cosa che vorresti fare.
7. Goditi il viaggio
Perché alla fine, è l’unico vero consiglio che conta.
Ti ho convintə a correre la tua prima maratona? Raccontamelo!
Se hai deciso che il 2024 è l’anno della tua prima maratona, mezza maratona, dieci, o cinque kilometri, raccontami la tua esperienza! Rispondi alla mail che ti è arrivata nell’inbox, scrivimi su Instagram, commenta su Substack. Parlami del tuo obiettivo, raccontami da dove parte la tua voglia di correre la tua prima gara.
L’entusiasmo è contagioso. Spacchiamo questo 2024!
Io ci credo.
Qualche consiglio dall’archivio di ACPQC?
Rispetto al tema degli obiettivi disattesi, una puntata di quando ancora non scrivevo solo di running.
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10 marzo “Attraverso Cesenatico”, mi sto allenando in funzione di questa gara da 10km. Il primo piccolissimo tassello è stato scendere sotto i 50 minuti, il 10 marzo scenderò (niente verbi volitivi, lo faccio e basta) sotto i 47 🏃🏼