Sono in Toscana per lavoro da quasi un mese.
Pietrasanta, il luogo in cui mi trovo, è seriamente uno dei posti più strani in cui mi sia mai trovato.
Una parola descrive alla perfezione questo agglomerato incastrato di trentamila anime tra mare e montagna. Tocca prenderla dall’inglese: posh.
Chic, di lusso, estremamente ben vestita, ben frequentata. Ho sentito definirla un piccolo gioiello. Sì, l'analogia potrebbe ben cogliere quello che i professori di Geografia Antropica (o gli eruditi del secolo decimosesto) definirebbero Genius Loci.
Aggiungo: una caramella.
Ma non possiamo liquidare Pietrasanta in questa maniera. Permettetemi di raccontare brevemente la prospettiva di qualcuno che ha sempre vissuto sulle rive dell’altro stagno, l’Adriatico.
Innanzitutto, Pietrasanta è un luogo di contraddizioni.
La prima, più semplicemente riconoscibile, è eminentemente geografica, o geologica. Pietrasanta - holyrock per gli amici - non è né un posto di mare, né un posto di montagna; ma non è in pianura. E neanche in collina.
Il mare è letteralmente a due kilometri di distanza; e appena oltre la piazza principale, piazza del Duomo, una pendenza del 45% porta in un paio di strappi su un belvedere magnifico, dal quale si arriva ad abbracciare in un colpo d’occhio l’intera Versilia, da Torre del Lago al golfo di La Spezia.
Non si trova esattamente in pianura, perché tra la stazione e la piazza principale si sale. Ma il sagrato è completamente pianeggiante. A prova di livella.
Con un’eleganza leggiadra, non ostentata, Pietrasanta si svincola da qualsiasi inquadramento fisico.
E poi, quali altre contraddizioni?
Presente il tragicomico ritratto tipicamente slow Italy totalmente caricaturale? Con i panni stesi, le facciate di nuda pietra, le insegne dipinte a mano; i monelli e il quartino di bianco dei vecchietti con il cappello?
Ecco, Pietrasanta ha tanto di questo ritrattino nel suo sottotesto di baretti su Piazza del Duomo, sagrati assolati, campane, fontantelle. Lo scorcio più italianamente italiano può spuntare in ogni momento, alla prova di qualsiasi camera.
E allo stesso tempo, tra i ristoranti, che nascondono dietro alla ruggine delle insegne uno stile volutamente trasandato e molto ricercato (costi non popolarissimi), si incastra una sfilata di gallerie di arte contemporanea.
Tre o quattro sedi ciascuna: Milano, Firenze, Pietrasanta; e ancora: New York, Parigi, Pietrasanta. Un motivo ci sarà, se nel curriculum di queste gallerie ci sta questo posto a tratti dimenticato da Dio.
Un paese legato all’arte contemporanea nel nome di un fuoriclasse assoluto, Fernando Botero. Il prosperoso Guerriero protegge la città. Un rotondo Satana fagocita i peccatori mortali nella chiesa della Misericordia. E una Vergine e Madre, dea dell’abbondanza, a dispetto del diavolo accoglie un’accozzaglia di poveri peccatori e peccatrici veniali. Che volano in cielo con le grascie chiappe de fora.
Che questo fermento artistico succeda proprio qui non è casuale.
Il turista altospendente, acculturato, tendenzialmente navigato, dal nord Europa o dalle Americhe viene a Pietrasanta innanzitutto perché è una caricatura, un teatrino all’interno del quale ritrare? Un posto in cui mangiare bene, vivere lentamente?
Tra i marmi della Versilia, il luogo ideale dove coniugare alla salubre esposizione allo iodio tirrenico da una parte e alla ristoratrice visione delle Apuane dall’altra, il bel vivere italiano - che conoscono tutti tranne gli italiani.
E poi Pisa a un tiro di schioppo, Firenze a un’ora di auto. I pulpiti dei pisani padre e figlio; Andrea Del Castagno e Masaccio; Filippo Lippi e Brunelleschi. Tutto perfetto.
A tratti sembra di trovarsi nel toscanissimo paese di Salsiccia, quel luogo di fantasia in cui i Simpson capitarono quando visitarono l’Italia.
Col tempo (poco) mi sembra di comprendere che Pietrasanta non faccia nulla per fingere; Pietrasanta non si impegna per essere una caricatura d’Italia, o l’Italia in a nutshell. Pietrasanta è così e basta.
Desiderata, desiderabile. Marina: ma i piatti di mare suonano male sulle carte perché sembra di essere nell’entroterrra inoltrato. Montana: ma i piatti di terra stonano sui menu perché siamo a 5 minuti dal mare.
Con il suo centro senza auto, camminabile o al limite ciclabile. Le fontanelle che fanno capolino dagli angoli più inaspettati; i grossi nomi delle vie dipinti a fresco sul muro.
Pietrasanta è il luogo perfetto dove riposarsi in un weekend stanco, è un luogo dove la vita è easy like a Sunday morning.
Tutte le foto di questo articolo sono mie. Vari angoli e vedute di Pietrasanta.