A cosa penso quando corro - Il calendario cosmico di una maratona
Com’è fatto un miliardo?
Non ne ho la minima idea. Il mio cervello non può contenere l’idea di “miliardo”. Non mi rendo conto di quanto siano davvero ricchi gli uomini più ricchi del mondo.
Sono relativamente sicuro che nessuno tra chi mi legge se ne renda conto; ma non voglio parlare per altri.
Bene. L’Universo ha 13,8 miliardi di anni.
Fantastico, è un sacco di tempo. E per nostra informazione, in tutto questo tempo la Terra per “soli” 3,5 miliardi di anni. Di nuovo. Fantastico, wow!
Non credo sia ancora chiaro…
Prossima gara: Maratona di Ravenna, 13 Novembre 2022
Km percorsi: 443.33
Quanto tempo sono 13,8 miliardi di anni?
Per fortuna, un uomo dello scorso secolo di nome di Carl Sagan - fu divulgatore scientifico e astonomo statunitense - ha avuto un’intuizione.
Il buon Carl Sagan ha trovato un modo per rendere comprensibile alla percezione di noi poveri, limitati esseri umani cosa realmente siano 13,8 miliardi di anni.
Come? Attraverso il calendario cosmico.
Cos’è il calendario cosmico?
Il calendario cosmico è una semplificazione. Non per questo va preso poco seriamente: d'altronde, il pregio del grande divulgatore è quello di rendere semplici, accessibili cose difficilissime.
Il calendario cosmico è un giuoco scientifico che consiste nel racchiudere in un anno solare l’intera storia dell’Universo.
Immaginiamo che le mezzanotte spaccata del 1 gennaio sia il momento esatto in cui è avvenuto il Big Bang; e che le 23.59 del 31 dicembre rappresentino il presente, il momento in cui tu leggi questo pezzo.
Ora che abbiamo una specie di modello per capire cosa siano 13,8 miliardi di anni, vi do alcuni dati solo per erudizione e curiosità.
Nella storia dell'Universo da gennaio a settembre (10,3 miliardi di anni) non è successo assolutamente nulla che ci riguardi neanche lontanamente. Si sono formate le galassie, tra cui la via Lattea. Ma niente di minimamente umano per 9 mesi.
A settembre si forma la Terra. È come se l'universo fosse stato incinta per nove mesi per poi partorire la Terra.
A Natale il mondo è pieno di dinosauri.
Il 31 dicembre finalmente compare l’uomo! Sono più o meno le 22.30.
Alle 23.59.50 - mentre Amadeus sta per cominciare col countdown e tutti siamo davanti alla TV esaltati dal prossimo inizio dell'ennesimo giro intorno al sole - finisce la preistoria.
Ebbene sì, 10 secondi sono un periodo sufficientemente lungo per costruire le più grandi e sviluppate civiltà.
E per mandare tutto a puttane.
Il calendario cosmico di una maratona
E invece, quanti sono 42,195 km?
La distanza tra la città di Maratona (da cui ebbe origine il nome della gara) e Atene è di 40km, non 42,195, distanza della maratona olimpica.
La distanza fu per la prima volta percorsa da un ragazzino di nome Filippide, che la corse nel 490 a.C. per annunciare agli ateniesi la vittoria sui persiani - il poveretto ci lasciò le penne per lo sforzo.
Per tornare in Italia, a riferimenti più facili da elaborare: 41,3km è la distanza che c’è tra Bologna e Modena. Un’ora scarsa di macchina, 15 minuti di treno.
Ma cosa significa percorrere 42,195 kilometri di corsa?
A piedi: senza altro mezzo di locomozione se non le gambe, con quel movimento che parte dall’anca e muove l’arto fino alla caviglia, e da essa all’alluce?
Tante persone mi hanno fatto questa domanda.
"Devi essere un po'sciroccato per fare una cosa simile. Io non saprei neanche correrne 2 di kilometri. Figuriamoci 40".
Ecco allora che per amore della Scienza, per poter dare ai non runner l'idea di che tipo di sforzo sia una maratona, ho brevettato il calendario cosmico della maratona.
E se la maratona - che pure è una distanza kilometrica - fosse equiparata a una distanza temporale, come l’anno?
Per comodità, dividerò l’anno in quarti di tre mesi, essendo la maratona grossolanamente divisibile in quattro sezioni da 10km e mezzo l’una.
Seguendo il filo logico del gioco e abbandonandomi alla suggestione ho scoperto parallelismi e similitudini a tratti sbalorditive tra mesi e fasi della gara...
Gennaio-Marzo
Ti sei appena lasciat* alle spalle Amadeus che stappa da Courmayeur, e le carrellate di Malgioglio, Enzo Miccio, ospitata speciale di Gigi D'Alessio che rispolvera trequarti di repertorio.
Sei felice perché hai la possibilità di cominciare qualcosa di nuovo, tanti propositi... e tanti imprevisti che renderanno l'anno che verrà ancora più eccitante!
Finisce l’hype delle feste, arriva la befana: ed è ora di tornare al lavoro.
Così, cala la sbornia dei rutilanti vocalist che applaudono alla “bellezza della marea colorata” che passa sotto al via, i coriandoli, gli applausi.
È la carica dell'inizio della gara, uno dei momenti più indimenticabili dell'esperienza.
Trovo odiosi i primi 10km. Sono insopportabili. Sono una tortura mentale, durante la quale non posso non pensare (overthinking puro) a cosa ne sarà di me:
"starò andando troppo forte, rischiando di non finire la gara? O starò andando troppo lento e arriverò in fondo sapendo che avrei potuto spingere di più?"
Non a caso, il mese più lungo dell'anno è gennaio. È sempre infinito gennaio. E poi gennaio e febbraio sono una specie di tutt'uno schifosamente inscindibile.
Questi due mesi si trascinano, le lente lunghe giornate di freddo, con la possibilità di un'allerta meteo causa neve a ravvivare un po' le conversazioni, con dibattiti da climatologi con i parenti sull'entità della nevicata.
Ma poi, finalmente, marzo arriva ti mette in ritmo!
Sale la concentrazione, sale la voglia di fare.
E improvvisamente aumenta la lucidità, le giornate si allungano, torna l’energia, l’inverno è quasi alle spalle. Forza!
A fine marzo hai corso solo 1/4 della tua maratona. Un inverno lungo e spossante è alle spalle.
Ora si naviga verso una primavera piena di promesse.
Aprile-Giugno
La primavera è qui! Finalmente, non aspettavamo altro!
Le giornate si allungano, il passo si distende; vivere questo meraviglioso periodo dell’anno con la voglia di spaccare tutto, viaggiando spediti e sicuri verso l’estate,.
La primavera della gara è il mio periodo preferito nell’anno cosmico della maratona.
Mi sento così rilassato. Le ingessate ristrettezze dei primi kilometri sono alle spalle e non resta che godersi il flow che arriva con il suo carico di enorme noia.
Sì, noia. Ho visto un video sulla maratona in cui si diceva:
Se durante i kilometri centrali di una maratona non ti annoi, allora vuol dire che stai facendo qualcosa di sbagliato.
Il senso della frase?
Beh, ti voglio vedere a fare tutti i 42 kilometri al massimo delle tue facoltà mentali e fisiche, in ogni singolo momento. Sarebbe impensabile per chiunque.
La maratona è una fine strategia, un centellinare le forze.
Si può ben riprendere il vecchio Schopenhauer: "La maratona è un pendolo che oscilla tra dolore e noia". Mai affermazione fu più azzeccata.
Che bello è mettere il pilota automatico, non pensare più a nulla se non a bere ai ristori e navigare a velocità di crociera, macinando kilometri.
Luglio-Settembre
Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Noia. In una parola: Estate.
Beh, cosa sono i mesi di luglio e agosto se non un lunghissimo susseguirsi di giornate inconcludenti? Inutili, in una parola.
Il caldo non fa altro che levarti la forza di fare qualsiasi cosa.
Se non alla sera; il culmine di una giornata di luglio è mangiare un ghiacciolo mentre il profumo di uno zampirone per le zanzare ti entra nel naso.
E infatti, quando cominci un kilometro tra il ventesimo e il trentesimo - segnalato dal “bip” dello sportwatch che hai al polso - ti ritrovi spesso a guardare compulsivamente l’orologio per assicurarti che i kilometri stiano effettivamente passando.
Di solito, sai sempre quando iniziano questi kilometri (per il suddetto “bip”), ma non sai mai quando finiscono.
Luglio per me è così: un lentissimo rotolamento, da edificio con l'aria condizionata a edificio con l'aria condizionata.
Improvvisamente ti ammutolisci; devi risparmiare forze.
A tratti ti sembra di cessare addirittura di pensare al fatto che stai pensando. Non provi più nulla. E va benissimo così. Sei nel pieno di una strategia di autoconservazione messa in pratica dal tuo corpo.
Poi arriva settembre. Che lì per lì non ti piace come notizia. Ma dopo il caldo che hai patito non vedevi l'ora di metterti la felpa per ripararti dal freschino.
Hai voglia di fare, di ricominciare, è davvero il secondo capodanno dell’anno e tu non hai altro desiderio che spaccare tutto.
Compare il cartello: Km30.
Forza, il muro è superato; ora mancano davvero solo 12 kilometri; il rush finale.
Ottobre-Dicembre
Tra le tanti frasi che si dicono intorno alla maratona, ce n’è una che è particolarmente vera.
Nessuno si iscrive per i primi 30 kilometri di gara. Sono gli ultimi 12 che separano il maratoneta dal resto dei runners.
Come sono gli ultimi tre mesi del calendario cosmico della maratona?
Quello che sono nella realtà. Una corsa verso le vacanze di Natale. Chi a fine settembre, ai primi freddi, non ha cercato su internet per almeno una volta "conto-alla-rovescia-natale"?
Ma prima, ci sono i giorni bui di novembre da superare.
La nebbia che si dipinge tra le strade di città e permea i campi è la stessa foschia mentale che a un certo punto della gara prende qualsiasi runner che sta affrontando gli ultimi 10 kilometri.
I kilometri 30-35 sono lunghi e lenti, come i giorni di ottobre; tutto sembra insignificante in molti giorni di ottobre.
I km 37-39 sono una tortura mentale. Sei così vicin*, hai quasi compiuto l’impresa… stai intravedendo le vacanze di Natale, l’albero, i cappelletti o i tortellini sulla tavola… ma non ci sei ancora arrivato.
Però ti stai avvicinando. E che bella sensazione è camminare tra le strade illuminate, con i canti di Natale alle finestre e tutti si sentono più buoni e bla bla bla?
No. Qui ci siete tu e la tua voglia di arrivare in fondo. Sei solo, è freddo: mancano solo due kilometri.
Sono infiniti.
Poi vedi il traguardo. Questione di secondi ed è il tuo turno: hai concluso una maratona, ma manca il tuo countdown. Non stai più nella pelle. E allora acceleri, acceleri, acceleri!
E finalmente hai tagliato il traguardo.
E di nuovo, ricomincia il roboante caos degli speaker-Amadeus che ti accolgono all'arrivo: sei un maratoneta!
Questo capodanno-arrivo è talmente figo che ti danno pure una medaglia...
Sei tornat* esattamente al punto di partenza.
Sei pront* a ricominciare?
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Questa settimana ho ascoltato:
Cosmo Pyke. Troppo sottovalutato per essere vero. Don't sleep on Cosmo.