A cosa penso quando corro - 10 cose che avrei voluto sapere quando ho cominciato a correre
Corro da quasi due anni.
Tra una settimana correrò la mia seconda maratona.
È sempre stato tutto rose e fiori? Nì. Ci sono consigli che mi avrebbe fatto comodo conoscere prima di cominciare? Sì.
Ecco la lista di cose che ho imparato in due anni di full immersion in questa splendida attività.
Prossima gara: Maratona di Ravenna. Domenica prossima.
Celebriamo la corsa
Niente di più.
Quando ho cominciato A cosa penso quando corro? tra le mie prospettive non dico ci fosse la volontà di far cominciare a correre le persone, ma almeno la speranza di poter mettere qualche pulce nelle orecchie del mio pubblico.
Condividendo la mia esperienza - già, non la mia conoscenza, ma la mia esperienza - ossia, il mio percorso imperfetto e tortuoso dentro qualcosa che amo fare, ho sperato e spero di poter ispirare. Nel mio piccolo e con tutte le imperfezioni del caso.
Amo correre. Voglio celebrare questo gesto che tanto mi fa stare bene. E nel mio piccolo vorrei essere il fratello maggiore della corsa di chiunque mi legga e fosse ispirato dalle mie parole a cominciare.
Non sarà la Newsletter della domenica (letteralmente) a convincerti a correre. Non ho la pretesa, ripeto, di forzare nessuno a correre; né credo che le mie parole debbano essere prese come un "se non corri non sei bello, bravo, puro e perfetto come me".
L'ho ripetuto anche nel secondo numero della mia rubrica: per cominciare a percorrere strade mai battute ci vogliono una determinazione e un click che raramente si possono trovare esternamente.
Non si tratta di qualcosa di immediato.
Fuori da quella che è la tua motivazione più profonda, però, puoi trovare questa lista di consigli che avrei voluto mi fossero ripetuti prima di cominciare a correre.
Sono frutto di tante ore da solo sull'asfalto, in pressoché qualsiasi condizione meteorologica (sì, anche la neve), a qualsiasi ora, dall'alba al tramonto e in qualsiasi condizione psicofisica.
La lista
In ordine non del tutto casuale, ecco 10 consigli che io trovo preziosi, e che io stesso darei a chiunque si approcciasse alla corsa.
1. La corsa non è (necessariamente) uno sport
Sì, l'ho detto. Sempre io, quello che parla in continuazione di gare e la domenica dorme in piedi per spingere al massimo i lunghi è qui a proclamare che la corsa non è uno sport!
Non è obbligatorio gareggiare. Anzi.
Il benessere maggiore che si possa trarre dalla corsa è quando si esce di casa con l'idea di... correre. Correre e basta, per il gusto di svuotare la zucca, godersi la propria attività all'aria aperta, farsi superare da quelli che vanno più veloce e hanno il fiatone.
Lo sport viene dopo: non è un obbligo, non è un fine. È un possibile catalizzatore per la motivazione, questo sì (anche qui, i confini sono labili).
2. Presentati
Gli anglosassoni utilizzano il termine to show up, che massimizza il concetto perfettamente, senza bisogno di spiegarlo.
Più importante della velocità, della performance, di tutto c'è questo concetto.
Allacciati le scarpe, esci di casa e comincia.
Che sia mezz'ora o venti minuti, presentati all'allenamento.
3. Il 90% delle tue corse dovrebbero essere "facili"
Ora, sono d'accordo sul fatto che facile sia un concetto relativo.
Il mio "facile" (e, no, neanche il tuo) non è il facile di Eliud Kipchoge.
Per intenderci. Se in una settimana corressi 7 volte, 5 corse e mezzo dovrebbero essere assolutamente tranquille. Fiatone al minimo, relax.
È così che si costruisce il cosiddetto motore aerobico, e quindi la capacità di correre più a lungo, e pian piano andare più veloce.
4. Non fidarti del tuo orologio
E così corri da tre giorni e hai deciso bene di utilizzare il tuo orologio smart per tracciare l'attività? Pessima scelta... se non sai con che occhio guardarlo.
Non focalizzarti sul passo al kilometro. Per gli stessi motivi riportati sopra, andare veloce, con ogni probabilità, non è il tuo obiettivo se hai appena cominciato a correre.
5. Vai in bagno prima di cominciare 💩
Soprattutto se corri al mattino molto presto. Un bel caffè, via in bagno e dopo e solo dopo in strada a correre.
Innumerevoli le volte in cui - soprattutto durante i mesi più freddi - un'innocua corsa lenta ha rischiato di finire in tragedia perché "eh no ma tanto stamattina non c'è bisogno di passare dall'ufficio, sicuramente me la cavo".
6. Il riscaldamento non è un optional - il defaticamento non è negoziabile
Non mi fare arrabbiare. Lo so che vorresti saltare il riscaldamento e il defaticamento. Non farlo. Ne va del recupero, della probabilità di infortunarti e di molti altri fattori.
5/10 minuti di camminata all'inizio e alla fine dell'allenamento non sono un brutto modo per approcciarsi a questi due momenti.
7. Datti tempo
Sì, lo so che anche se io ho detto che non è improtante tu vuoi andare più veloce. Ti capisco, anche io sono così, e pur godendomi la corsa il mio piano è quello di migliorare.
Non c'è nulla di sbagliato nel voler migliorare, anzi. Però datti tempo. È fisiologico, è necessario e bruciare le tappe rischia di essere controproducente.
8. Non si corre sulla stanchezza, né sul dolore
Non ti reggi in piedi dalla stanchezza? Il polpaccio ti fa male.
Fermati.
Fidati di uno che ci è passato e non si è fermato.
9. Vai a correre in compagnia, ma sappi correre da sol*
Correre insieme a qualche compagn* di allenamento è fantastico. È bello per spronarsi, per sentirsi meno soli e motivarsi.
Allo stesso tempo, prenditi il tuo tempo per correre senza nesusno intorno. Saranno preziosi momenti di riflessione.
10. È okay avere momenti no. Goditi il viaggio.
Nelle ultime settimane ho scoperto sulla mia pelle quanto corpo, mente e anima siano tre entità legate in maniera indissolubile.
Si controllano, si influenzano; i problemi dell'una ingeriscono sulle performance dell'altro, e viceversa.
I momenti no, gli equilibri precari, le giornate, settimane, mesi, anni storti sono assolutamente normali.
Vivi con consapevolezza e intenzionalità il tuo viaggio, e goditelo, passo dopo passo, kilometro dopo kilometro.
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Questa settimana ho ascoltato...
Chi è il mondo per dirmi che non posso ascoltare Renato Zero mentre vado al lavoro?