52: un anno di "A Cosa Penso Quando Corro?"
Questa è la cinquantaduesima puntata di "A Cosa Penso Quando Corro?": e questo vuol dire che l'appuntamento domenicale con i pensieri di Lorenzo compie un anno.
A cosa penso quando corro? compie un anno questa settimana. La primissima puntata è uscita l’11 agosto 2022, di giovedì sera.
Eh sì, in principio era il giovedì: perché la prima puntata è stata scritta il mercoledì, e quale giorno migliore del giovedì - il giorno più centrale della settimana - per cominciare qualcosa?
Solo un anno fa era tutto diverso: e con tutto voglio dire davvero tutto. Un lavoro diverso, due maratone in meno, molte certezze in meno di oggi.
Con tanto di annuncio social, su Instagram, al lancio di A cosa penso quando corro? registrai la bellezza di cinque iscritti per la prima uscita. E tre delle cinque mail erano mie - dovevo testare che tutto filasse liscio su tutti i servizi di posta elettronica.
Poi la community si è allargata, ma per rispetto delle smoking guns della letteratura italiana di ogni tempo, troppo oltre i venticinque lettori non sono mai andato.
Cosa si prova a festeggiare il compleanno della propria creatura?
È una sensazione strana: confesso candidamente che non avrei mai pensato di riuscire a portare avanti un progetto personale per tutto questo tempo.
Sì, pensavo che mi sarei stufato prima.
La lista dei motivi alla base di questo assunto è potenzialmente infinita. Per elencarne un paio:
delle volte la voglia di scrivere non c’è;
delle volte qualcosa da scrivere non c’è;
sono sempre stato molto bravo a lasciare le cose a metà.
Le cose a metà. Mi innamoro di un progetto, di un’idea… lascio che l’infatuazione iniziale mi consumi e poi puff. Basta. Mollo il colpo.
Questa volta, sono molto contento di poter dire che non sia andata così, e di poter raccontare una storia diversa su questa newsletter.
Genuinamente nata non tanto per avere il più alto numero di lettori o lettrici, quanto più per dare corpo, presenza, senso a una serie di pensieri inizialmente legati al vivere la corsa e lo sport nella maniera più consapevole possibile. Poi, soprattutto nei momenti in cui lo sport è passato in secondo piano a causa - di solito - di forze maggiori, per raccontare quello che mi passa per la testa o quello che vivo e vedo giorno dopo giorno.
Infine, nella sua forma finale, imponendosi così come l’avevo inizialmente immaginata: uno spazio di pensiero anarchico - svincolato dall’idea di format. Non so (quasi) mai cosa succederà la domenica successiva. Credo che questa sia una forza per l’intera riuscita e sostenibilità del progetto.
A cosa penso quando corro? è cresciuta con me in questo anno, prendendo di volta in volta la forma delle diverse fasi di questo lasso di tempo tanto intenso, elettrizzante, appagante, quanto stancante e a tratti snervante.
Questa avventura mi ha fatto tanta compagnia, ed è qualcosa di cui sono molto grato. Per quanto sì, a volte le idee semplicemente non ci siano, l’esercizio di doversene uscire con qualcosa di potenzialmente interessante mi ha aiutato ad affinare il pensiero per mantenere il mio impegno verso la parola che ho preso innanzitutto con chi mi legge.
Infatti, al di fuori da ogni possibile retorica, vorrei ringraziare voi, care lettrici e cari lettori, che - chi per un anno e chi per qualche mese - mi avete accompagnato con consigli, commenti, discussioni, in qualche caso repost di questo spazio.
Vedo che leggete, vedo che ci siete: senza lo scambio di idee che una chiacchierata, un botta e risposta, un commento del tipo “oh ma la newsletter oggi non l’ho capita molto”, A cosa penso quando corro? ci sarebbe stata comunque, certo: ma non sarebbe diventata innanzitutto per me quel punto di riferimento, quel momento di impegno che oggi per me rappresenta. Di cui nel mio piccolo vado fiero.
Quindi continuate a stare con me, domenica dopo domenica!